BIO
Sono un fotografo autodidatta. Ho preso in mano la macchina fotografica con l’intento di riuscire a trovare un modo per esprimermi e cercare di raccontare da vicino le storie di vita degli uomini, specialmente quelle ordinarie, legate alla necessità di poter vivere giorno per giorno.
Fino ad ora mi sono incamminato in Italia, in Europa, in Sud America ed in Africa. Ho avuto l’opportunità di pubblicare alcuni dei miei progetti (pellegrini etiopi, strade italiane in Etiopia, sommozzatori artigiani del Cile, minatori bambini in Bolivia) in alcune riviste (TCI, Witness Journal, GUP, PDN Magazine, Eperfectmagazine e alcune pubblicazioni locali in Cile) e per un piccolo editore in Italia. Ho fatto alcune mostre fotografiche in Italia, in Croazia, in Giappone ed in Russia ed ho esposto i miei progetti in tre festival fotografici: Photoreport / Age a Pomarico (Italia) e AnotherViewPhoto a Tolentino (Italia) ed al Festival Fotografia Europea di Reggio Emilia .
Ho partecipato ad alcuni premi fotografici internazionali ed ottenuto diversi riconoscimenti. Ho vinto la sezione Editoriale al Moscow International Foto Award nel 2017 e al People-Family and Events in Tokyo Foto Awards 2016, ho vinto le sezioni di categoria editoriale nel 2016, 2017 ed anche nel 2018 negli stessi concorsi. Mi è stato assegnato il premio Iofotoreporter in Italia (2011) e mi sono classificato al secondo posto in alcune sezioni di MIFA 2018, 2017 e di Editorial sports MIFA 2016. Ho avuto riconoscimenti nelle sezioni di eventi sportivi, eventi editoriali, e secondo posto in “People, travel and culture” nel premio internazionali ND Photography e diverse altre menzioni d’onore in diversi altri premi fotografici (Ipa, Family of men, Mifa , Tifa, Lensculture e altri).
MOSTRA
A 4090 metri sul livello del mare, in Bolivia, nel centro delle Ande, migliaia di persone vivono di miniera. Freddo, pioggia, neve, polvere e molta solitudine.
Vite umane condividono pietre con figure arcaiche come “El Tio”, questa divinità mineraria presiede ogni ingresso di tunnel, a lui sono dovute offerte propiziatorie… con le foglie di coca usate per lenire la fatica e per annegare il proprio io nell’oblio dell’oscurità… con gli sguardi limitati da profonde ombre e dal respiro affannoso dovuto all’altitudine.
“BOLIVIA: 4090 … COME POLVERE” è il titolo della mostra che Simone Francescangeli presenta ad #AFF2018